Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

( nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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19 gennaio 2019

Al Congresso della Federazione Campana del Partito dei CARC


Cari compagni,

ringrazio a nome del CC del (n)PCI la Segreteria Federale Campana che ci ha invitato a parlare a questo Congresso. Per il (nuovo) Partito comunista italiano il V Congresso nazionale del P.CARC ha una grande importanza. I documenti proposti per il Congresso sono del tutto congruenti con l’analisi del corso delle cose e la linea del (n)PCI. Non è un caso né frutto di un accordo o della buona volontà. La nostra unità non ha niente a che fare con l’unità in vista di attrarre voti che tanti gruppi e organismi stanno contrattando per riuscire ad avere qualche seggio nelle elezioni europee di maggio o nelle elezioni amministrative di primavera. È il risultato del fatto che sia il P.CARC sia il (n)PCI nell’analizzare la realtà e nell’intervenire per trasformarla, si guidano con la concezione comunista del mondo. Eventuali divergenze non sono escluse, ma derivano da limiti o errori nell’analisi della situazione particolare o della situazione concreta e le superiamo verificando nella pratica.

A proposito dei limiti, riteniamo importante che i compagni della Federazione Campania facciano nel V Congresso il punto sulla lotta contro i limiti che subito dopo il precedente Congresso hanno portato proprio in Campania alla diserzione di un esponente storico, Massimo Amore e di quelli che lo hanno seguito. Non mi dilungo qui sulla natura di quei limiti: rimando al Comunicato CC 24/2015 - 20 ottobre 2015 e al n. 51 (novembre 2015) di La Voce. Il recente passaggio di due dirigenti del P.CARC, Angelo D’Arcangeli e Chiara De Marchis, a integrare il Centro del (n)PCI è un esempio, non l’unico ovviamente, di come invece i comunisti affrontano i limiti che frenano la nostra opera.

Attualmente sia per il P.CARC sia per il (n)PCI il lavoro per moltiplicare il numero di organizzazioni operaie e di organizzazioni popolari (OO e OP), base per la costituzione del Governo di Blocco Popolare, è la sintesi di tutto il lavoro esterno ed è la verifica della buona qualità di esso, con la specificazione che il lavoro interno è premessa del lavoro esterno e funzionale ad esso - i risultati nel lavoro esterno sono la verifica della buona qualità del lavoro interno.

La rottura del sistema politico dei governi delle Larghe Intese che, sotto la direzione della Commissione Europea e la tutela del sistema finanziario internazionale, della NATO e del Vaticano, attuavano in Italia il programma comune della borghesia imperialista, è un avvenimento di grande importanza. La rottura della continuità della successione di governi delle Larghe Intese è come il rovesciamento di una dinastia.

A chi non si limita ad aspettare che la rivoluzione socialista scoppi e ad auspicarla, questo evento apre grandi possibilità di azione per avanzare. La rottura è il risultato della crescita della resistenza delle masse popolari alla politica imposta dai governi delle Larghe Intese. Come la scelta di astenersi dal voto, anche la scelta di votare il M5S o la Lega fatta lo scorso 4 marzo da elettori delle masse popolari che prima votavano il PD e i suoi accoliti o altri partiti della coalizione di Berlusconi, è frutto di questa resistenza. Sta ora a noi comunisti promuovere, rafforzare e dirigere questa resistenza perché raggiunga livelli superiori. Dobbiamo legarci alla resistenza e orientarla, portando le masse popolari (e in particolare gli operai delle aziende capitaliste e i lavoratori delle aziende pubbliche) a organizzarsi e a prendere sempre più direttamente in mano la direzione del corso delle cose fino a costituire un loro governo d’emergenza. Che legame c’è tra questo nostro obiettivo e il governo M5S-Lega che in sette mesi ha preso già numerose scellerate misure antipopolari?

Il governo M5S-Lega ha rotto la successione dei governi delle Larghe Intese, e questo è un grande e positivo risultato della resistenza delle masse popolari contro gli effetti della crisi del capitalismo. Ma il governo M5S-Lega non è in grado di attuare le promesse favorevoli alle masse popolari per le quali M5S e Lega hanno raccolto voti. Infatti non è in grado di liberarsi dalla tutela dell’UE, della NATO, del Vaticano, del sistema finanziario internazionale: i padrini dei governi delle Larghe Intese. In questa condizione “Prima gli italiani” non diventa liberare dal degrado i lavoratori italiani, diventa perseguitare gli immigrati. Come se fossero questi che hanno creato in Italia disoccupazione, lavoro nero, caporalato, degrado e delinquenza e gli altri mali che affliggono i lavoratori italiani ben da prima che arrivassero gli immigrati. Gli immigrati sono solo andati a ingrossare le file dei lavoratori italiani già nel degrado e nella miseria. È la verità che nascondono sia razzisti, fascisti e simili che aizzano contro gli immigrati, sia preti e buonisti di vario genere che predicano pietà per gli immigrati: gli uni e gli altri convalidano la convinzione che responsabili del degrado sono gli immigrati.

Per mantenere gli impegni favorevoli alle masse popolari, il governo M5S-Lega, oltre alla volontà di farlo, deve avere la forza di far fronte alle ritorsioni, alle sanzioni commerciali e finanziarie, al boicottaggio e al sabotaggio che i gruppi imperialisti italiani e stranieri e i loro agenti metterebbero in opera per difendere i loro interessi. Questa forza gliela dà solo il sostegno organizzato e attivo delle masse popolari italiane. Quindi noi dobbiamo mobilitare elettori e attivisti M5S e Lega a far crescere il numero e la forza di OO e OP. Dobbiamo muoverci con visione strategica e con flessibilità tattica. Il nostro obiettivo non è indebolire la Lega e tanto meno indebolire il M5S. Il nostro obiettivo e l’obiettivo di ogni comunista e lavoratore avanzato, di chiunque vuole far avanzare la rivoluzione socialista deve essere portare elettori e attivisti del M5S e della Lega a sfruttare in ogni modo gli strumenti di cui grazie al governo M5S-Lega dispongono per far crescere il numero e la forza di OO e OP. Dobbiamo portare OO e OP a sabotare le misure reazionarie del governo M5S-Lega, a sostenere le amministrazioni comunali, come quella di De Magistris e altre, che le sabotano e aggirano.

Allo stesso tempo, dobbiamo sostenere tutte le mobilitazioni e iniziative contro le misure reazionarie adottate dal governo M5S-Lega: la lotta contro l’influenza che hanno nella Lega e nel governo i promotori e fautori della mobilitazione reazionaria delle masse popolari italiane contro gli immigrati (il Decreto sicurezza e altre leggi messe a punto dal governo M5S-Lega sono in larga misura opera loro) ci dà modo di mobilitare anche quella parte delle masse popolari che è ancora legata al PD e alla sinistra borghese di vecchio tipo.

Il lavoro che stanno svolgendo organismi come il Comitato San Gennaro, la Consulta Popolare Salute e Sanità del Comune di Napoli, il Comitato Vele, il Cantiere 167 e GalleryArt è un ottimo esempio di quello che dobbiamo sostenere, rafforzare e allargare ad altri ambiti e territori. Anche il lavoro che state svolgendo contro la morte lenta della FCA di Pomigliano è un altro esempio da rafforzare ed estendere a tutte le aziende, che siano o no già apertamente minacciate di smembramento o chiusura.

La rottura della successione dei governi delle Larghe Intese è quindi un ottimo risultato della resistenza delle masse popolari. Essa offre a noi comunisti condizioni favorevoli ad affermare la funzione dirigente dei comunisti verso le masse popolari: questa è condizione indispensabile (assieme all’esperienza pratica e diretta di passi in avanti, di vittorie) per superare la sfiducia che è l’arma più efficace usata dalla borghesia imperialista e dal clero per perpetuare il loro dominio, facendo leva sulla sconfitta che abbiamo subito e sulla novità delle condizioni in cui avanza la rivoluzione socialista nel nostro paese.

Bisogna osare sognare, osare lottare, osare vincere!

Termino con l’augurio che ognuno di voi prenda con forza e dignità il suo posto nella lotta per far avanzare la rivoluzione socialista e creare le condizioni per costituire il governo d’emergenza delle masse popolari organizzate, tappa della rivoluzione socialista. Il V Congresso nazionale del P.CARC indica la strada da seguire.

Compagno Ulisse, segretario generale del Comitato centrale del (n)PCI.